26 luglio 2021
Fastidiosissime compagne delle nostra nottate insonni, le zanzare tigre sono oggi considerate uno dei principali insetti invasivi. L’aspetto di questa zanzara è caratteristico: il corpo è nero a bande trasversali bianche, sia sull’addome che sulle zampe, mentre sul dorso è presente una tipica striscia bianca.
La presenza stagionale della zanzara tigre in una determinata area geografica dipende da vari fattori, quali la temperatura, il numero di ore di luce (o fotoperiodo), la disponibilità di acqua, la presenza di vegetazione e di microambiente.
Una temperatura elevata accelera lo sviluppo vitale in tutti gli invertebrati, per cui nei mesi più caldi, quando le temperature medie sono intorno ai 25°C, la zanzara può completare il suo ciclo di sviluppo in poco più di una settimana. In questo periodo dell’anno le popolazioni di zanzara tigre raggiungono le densità più alte. Uno studio condotto in alcune Regioni dell’Italia settentrionale ha mostrato un aumento delle femmine adulte nel periodo compreso tra maggio e settembre, con un picco alla fine di luglio; nelle Regioni centrali di solito i picchi di abbondanza si rilevano in giugno-luglio e in settembre-ottobre. Recentemente è stato dimostrato che nel nostro Paese la specie si sta acclimatando al freddo, rimanendo attiva perfino durante i mesi invernali, in certe aree.
Rischio sanitario
Sebbene in Italia, così come in tutti i Paesi in cui è presente, la zanzara tigre sia considerata una grave fonte di fastidio a causa delle punture, l’attività ematofaga della femmina, cioè la sua attitudine a pungere, può rappresentare un serio problema sanitario per l’uomo. Questa specie risulta molto abile, come vettore biologico, nel trasmettere diverse infezioni virali, tra le quali alcune molto gravi.
Questa specie risulta molto abile, come vettore biologico, nel trasmettere diverse infezioni virali, tra le quali alcune molto gravi, come i virus dengue (DENV), chikungunya (CHIKV) e febbre gialla (YFV).
Prevenzione: come può agire il cittadino per evitarne la riproduzione.
La diffusione della zanzara tigre è tipicamente urbana, proprio per la sua propensione a deporre le uova in piccole raccolte d’acqua. Per questo, è necessario monitorare tutte quelle situazioni che favoriscono il ristagno di acqua, come i sottovasi di piante e fiori, le aiuole, le vasche e le fontane ornamentali, le grondaie e qualsiasi contenitore lasciato all’aperto.
I cittadini possono efficacemente contribuire alla lotta cercando di:
- evitare l’abbandono e l’accumulo all’aperto di materiali che possano raccogliere l’acqua piovana
- eliminare l’acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni, dai copertoni; innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto
- cercare di tenere adeguatamente coperti e provvisti di zanzariera eventuali recipienti per la raccolta dell’acqua, qualora indispensabili
- introdurre pesci rossi, predatori delle larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini
- trattare ogni 7-10 giorni con prodotti larvicidi, a uso domestico, i tombini e tutti i recipienti inamovibili, posti all’esterno, dove si raccoglie acqua piovana
- utilizzare i repellenti di sintesi efficaci contro la zanzara tigre (a base di principi attivi tra i quali deet e icaridina) in forma di crema o spray, ma con la massima cautela e comunque secondo quanto indicato in etichetta.
Come proteggersi dalle punture di zanzara tigre
Le punture della zanzara tigre sono molto fastidiose. Infatti, sono responsabili di: gonfiore, irritazione, prurito intenso (che può portare al sanguinamento), arrossamento e spesso anche dolore.
Per proteggersi dalle punture di zanzara tigre, esistono dei repellenti appositi. Nelle nostre farmacie trovi in offerta validi alleati per prevenire la puntura o per alleviare i fastidiosi sintomi.