25 ottobre 2019
Se ottobre è considerato il mese Rosa, dedicato alle donne e alla prevenzione del tumore al seno, Novembre è tinto di azzurro! É infatti da qualche anno considerato il mese dedicato agli uomini e alla prevenzione del cancro alla prostata, patologia oncologica più frequente tra i soggetti di sesso maschile.
Un movimento tutto al maschile per sensibilizzare.
Ed è proprio da November che prende ispirazione l’iniziativa Movember, Campagna internazionale lanciata in Australia circa 10 anni fa con l’obiettivo di sconfiggere il tumore alla prostata.
Il nome “Movember” deriva dalla fusione di “moustache” (baffi) e Novembre (mese della prevenzione) per sensibilizzare gli uomini sull’importanza della prevenzione. È per questo che nell’11esimo mese dell’anno molti uomini si fanno portavoce di un’importante campagna dove “Portare i baffi è portare un messaggio”, facendosi crescere i baffi o scegliendo di indossarne di finti.
Ma cosa intendiamo quando parliamo di tumore alla prostata?
Il tumore della prostata è causato dalla crescita incontrollata delle cellule che la compongono e che possono diffondersi prima ai linfonodi vicini e in seguito in tutto il corpo, dando diversi tipi di metastasi.
Nella maggior parte dei casi la crescita è estremamente lenta (anche se esistono forme a rapida diffusione) e ciò fa talvolta propendere i sanitari per un atteggiamento terapeutico poco aggressivo, nel caso in cui venga valutato che si tratta di tumore che non diventerà pericoloso nel corso della vita del paziente.
Come altre forme tumorali, anche l'incidenza delle neoplasie aumenta in modo esponenziale con l'avanzare dell'età, unico vero fattore di rischio certo, anche se ne sono stati indicati molti altri (dieta, patrimonio genetico, squilibri ormonali).
Il carcinoma prostatico è divenuto, nell’ultimo decennio, la neoplasia più frequente nella popolazione maschile nei Paesi occidentali, e rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni di età.
La diagnosi precoce porta il 95% dei pazienti asintomatici a scoprire il tumore alla prostata con 10 anni di anticipo, aumentando notevolmente la possibilità di sconfiggerlo; secondo l’European Randomized study of Screening for Prostate Cancer (ERSPC) la prevenzione riduce del 20% il rischio di morte.
Prevenzione
Non esiste una prevenzione primaria specifica per il tumore della prostata anche se sono note alcune utili regole comportamentali che si possono seguire facilmente nella vita di tutti i giorni: aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre quello di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta e di cibi ricchi di grassi saturi.
È buona regola, inoltre, mantenere il peso nella norma e tenersi in forma facendo attività fisica: è sufficiente mezz'ora al giorno, anche solo di camminata a passo sostenuto.
La prevenzione secondaria consiste nel rivolgersi al medico ed eventualmente nel sottoporsi ogni anno a una visita urologica, se si ha familiarità per la malattia o se sono presenti fastidi urinari.