1 dicembre 2022
L’artiglio del diavolo è una pianta perenne originaria dell’Africa che prende il nome dai frutti delle radici che sporgono sul terreno; quando pestate dagli animali il dolore li porta infatti a dimenarsi come se fossero “indiavolati”.
Uso medico
Nella medicina popolare africana viene usato come digestivo per via dei principi amari contenuti proprio nelle radici che stimolano la produzione di succhi gastrici e bile.
L’artiglio del diavolo è conosciuto a livello medico per le sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie grazie al principio attivo dell’Arpagoside (ancora analizzato).
Forme farmaceutiche e uso consigliato
Le forme farmaceutiche più usate sono: capsule con estratto secco, tintura madre, infuso e pomate.
Per quanto riguarda l'assunzione via orale, devono prestare particolarmente attenzione i pazienti con ulcera gastrica o duodenale, calcoli biliari e in generale chi soffre di affezioni di natura infiammatoria a carico dell'apparato gastroenterico; è poi sconsigliata in generale l’assunzione per donne in gravidanza, durante l'allattamento, in caso di patologie cardiovascolari o diabete di tipo II.
Ha in genere una bassa tossicità ma può causare effetti collaterali quali diarrea, nausea, dolori addominali e mal di testa.
Bisogna in ultimo prestare attenzione all’interazione con altri farmaci che risulta negativa nel caso di antinfiammatori non steroidei (FANS), antiaggreganti, anticoagulanti, antiaritmici.