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Cistite: fattori di rischi, sintomatologia e rimedi naturali.

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Consiglio di SFERA

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22 agosto 2022

La cistite non complicata è una infezione della vescica causata dalla migrazione di batteri che risalgono attraverso l’uretra fino all’organo che di norma è invece sterile.
E’ un disturbo che colpisce maggiormente le donne in età fertile mentre nei giovani maschi, sebbene si riscontri con molta meno frequenza, risulta spesso complicata perché associata a infezioni dell’uretra o della prostata.

I fattori che possono favorire l’insorgenza del disturbo sono molteplici, ne riportiamo alcuni esempi:

  • i rapporti sessuali, soprattutto se vengono usati spermicidi che alterano la normale flora batterica dell’apparato genitourinario
  • l’uso di antibiotici con la conseguente alterazione della flora batterica intestinale e vaginale che permette la crescita eccessiva di ceppi patogeni
  • la non corretta igiene delle parti intime, per esempio sarebbe consigliato lavarsi “da davanti verso il dietro” e non viceversa perché si favorisce il passaggio dei batteri che colonizzano l’area del retto
  • si riscontra inoltre una maggior frequenza di cistite nelle donne che hanno avuto la prima infezione in età molto giovane e dalla cui anamnesi risulta esserci una familiarità fra le parenti di primo grado
  • possono esserci delle anomalie anatomiche del tratto urinario che impediscono il completo svuotamento della vescica: il ristagno di urina risulta favorire l’insorgenza di infezioni
  • le alterazioni della flora batterica, le patologie infiammatorie intestinali o anche la stipsi cronica sono tutte condizioni che favoriscono la disbiosi e sembrano favorire le infezioni del tratto urogenitale: una parete intestinale alterata infatti non è più in grado di svolgere efficacemente né la sua funzione di barriera né quella di prima difesa immunitaria

Sintomatologia e prevenzione.

I sintomi della cistite possono essere molto fastidiosi, insorgono rapidamente e comprendono frequenza e urgenza, bruciore e dolore alla minzione; spesso le urine sono torbide e maleodoranti e può esserci macro o micro ematuria (sangue nelle urine), brividi a volte febbre.
I batteri maggiormente coinvolti nella cistite sono Escherichia coli (50% dei casi), Klebsiella o Proteus mirabilis, Enterococcus faecalis, Streptococco agalactie e Staphylococco aureus più raramente Pseudomonas aeruginosa. Ovviamente per individuare la specie patogena presente è necessario effettuare un esame colturale delle urine e l’antibiogramma che consente di individuare le molecole di antibiotico a cui i microrganismi presenti risultano maggiormente sensibili.

Nelle fasi acute è quindi consigliato di rivolgersi al proprio medico per risolvere in breve tempo l’infezione ed evitare complicazioni anche gravi in quanto i batteri dalla vescica potrebbero risalire lungo il tratto urinario superiore e arrivare a coinvolgere il rene.
La prevenzione degli episodi di cistite ricorrente è importante perché può scongiurare l’instaurarsi di infezioni resistenti a terapia antibiotica; è importante mantenere sempre la giusta idratazione che consente al nostro organismo di produrre volumi di urina adeguati e come già ricordato dobbiamo favorire l’equilibrio della flora batterica: l’integrazione con ceppi di lactobacillus spp. sembra ridurre in modo significativo l’incidenza di infezione.

Possiamo inoltre trovare un valido aiuto nella fitoterapia.

Le piante che hanno proprietà disinfettanti delle vie urinarie appartengono alla famiglia delle Ericaceae, sono l’erica, il corbezzolo ma la più utilizzata è l’uva ursina come estratto secco titolato al 20% in arbutina che in ambiente basico si trasforma in idrochinone e sembra il responsabile dell’attività antimicrobica anche se è più probabile che sia invece l’intero pool di sostanze presenti nella pianta a svolgere l’azione disinfettante. La terapia non va protratta per tempi prolungati (massimo 15 giorni) perché può dare disturbi a livello del tratto gastrointestinale. E’ inoltre sconsigliato l’uso in gravidanza, allattamento e sotto i 18 anni d’età perché mancano studi sulla sicurezza d’uso.

Solidago virga aurea è tradizionalmente nota per le sue proprietà diuretiche e antinfiammatorie e viene usata per alleviare i sintomi delle infiammazioni del basso tratto urinario e in caso di calcoli renali tuttavia sarebbero necessari ulteriori studi clinici per avvalorare l’uso popolare della pianta: viene consigliata soprattutto sotto forma di tisana quindi già l’introduzione di elevati volumi di liquido potrebbe in parte giustificarne l’effetto benefico. Ricordiamo inoltre che appartiene alla famiglia delle Asteraceae (camomilla per fare un esempio) e che può facilmente dare reazioni di ipersensibilità nei soggetti predisposti.

Cramberry o Mirtillo americano ricco in polifenoli sia come flavonoidi che acidi fenolici, si usa sia sotto forma di succo che come estratto secco.
Dagli studi clinici è emersa l’efficacia di Cramberry nell’inibire l’adesività dei batteri (soprattutto E. coli) all’epitelio vescicale e nel favorire anche il distacco dei bacilli già adesi quindi è in grado di ridurre significativamente l’incidenza delle infezioni ricorrenti nell’arco di 12 mesi. Si trova spesso in associazione al D-mannosio, uno zucchero scarsamente assorbito ed escreto prevalentemente con l’urina che concentrandosi nella vescica svolge effetto antinfiammatorio riducendo il bruciore ed inoltre risulta coadiuvare l’estratto di Cramberry nella sua azione di contrasto all’adesività dei batteri.

L’uso di Cramberry è da evitare nei pazienti che assumono antiaggreganti e anticoagulanti in quanto ne ostacola il metabolismo aumentando l’INR e quindi il rischio di sanguinamento mentre il succo come tale a causa dell’elevato contenuto di zuccheri è da sconsigliare ai pazienti diabetici.

Per alleviare i sintomi della cistite possono essere utili tisane a base di piante come la Malva, l’Altea, la Piantaggine che grazie al loro elevato titolo in mucillagine svolgono effetto lenitivo ed antinfiammatorio indiretto o preparati a base di piante ad azione antinfiammatoria diretta come l’Ananas o l’Artiglio del diavolo che trovano impiego oltre che nel caso di cistite anche nelle flogosi dell’apparato urinario o nelle prostatiti.

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