24 maggio 2023
La ritenzione idrica è un disturbo piuttosto diffuso, che colpisce con diversa intensità un numero molto elevato sia di donne che di uomini. Spesso, però, il principale responsabile della ritenzione idrica è uno stile di vita poco corretto, la cui semplice correzione può apportare notevoli benefici sia a livello estetico che di benessere generale dell’organismo.
Scopriamo insieme cos’è la ritenzione idrica, quali sono i suoi sintomi più comuni e quali piccoli accorgimenti mettere in atto per ottenere dei veri miglioramenti.
Cos’è la ritenzione idrica?
La ritenzione idrica è la tendenza dell’organismo a trattenere dei liquidi che vanno poi ad accumularsi negli spazi presenti tra le cellule. Questo accumulo causa un gonfiore anomalo che interessa soprattutto le zone del corpo maggiormente predisposte alla deposizione di tessuto adiposo, come l’addome, gli arti inferiori o le caviglie.
In particolare, un’alterazione delle funzionalità del sistema venoso o dei vasi linfatici non permette di smaltire correttamente i liquidi, che ristagnano in queste zone del corpo.
Come capire se si è soggetti predisposti?
È importante sottolineare in primo luogo come, sebbene si tratti di un disturbo prevalentemente femminile, anche gli uomini possono soffrire di ritenzione idrica o esserne comunque predisposti.
Per poter capire se si è soggetti a ritenzione idrica, è sufficiente eseguire autonomamente una semplice prova manuale, premendo per qualche secondo con il pollice sulla zona del corpo interessata. Se dopo aver tolto il dito l’impronta rimane visibile, probabilmente si tratta di ritenzione idrica.
I principali sintomi della ritenzione idrica
Gambe gonfie e senso di pesantezza sono, sicuramente, tra i sintomi più frequenti di ritenzione idrica. Corrispondono infatti a gonfiori normalmente non dolorosi, morbidi al tatto, che spesso vedono la formazione di “fossette” o di cambiamenti nel colore della pelle stessa. Stanchezza, formicolii o dolori agli arti sono altri segni della possibile presenza di questo disturbo nell’organismo.
Nei casi più gravi, invece, può essere compromessa la capacità di movimento, soprattutto se si tratta di ritenzione localizzata nella zona delle caviglie. Nel caso di una localizzazione a livello addominale, invece, può persino comportare disturbi gastrointestinali o perdita di appetito.
Quali sono le cause principali?
Tra le cause principali della ritenzione idrica vanno sicuramente individuate:
- Alimentazione non equilibrata: una dieta poco varia, ricca di alimenti salati o contenenti caffeina, è sicuramente uno dei motivi principali che impediscono all’organismo di smaltire i liquidi.
- Scarsa circolazione sanguigna: un cattivo funzionamento della circolazione venosa e linfatica può infierire nel processo circolatorio del corpo e favorire un trattenimento di liquidi maggiore.
- Specifici trattamenti farmacologici: antinfiammatori, cortisonici e terapie ormonali, se utilizzati frequentemente o in maniera prolungata, possono favorire l’aumento della ritenzione idrica.
- Patologie rilevanti: la presenza di patologie come quelle cardiovascolari o renali, della vescica o del fegato, ipertensioni arteriose o alterazioni del metabolismo glicemico, può essere rilevante nella capacità dell’organismo di smaltire i liquidi, favorendone un accumulo.
A queste cause, possono poi essere aggiunti altri fattori considerati come predisponenti, come l’intolleranza al lattosio e una condizione di sovrappeso, ma anche particolari stili di vita come la sedentarietà, un elevato consumo di alcolici, il fumo o l’indossare capi d'abbigliamento troppo stretti o tacchi troppo alti.
Accorgimenti e rimedi
In generale, se la ritenzione idrica non è il risultato di altre patologie, si possono ottenere dei miglioramenti in poco tempo e tramite piccoli ma importanti accorgimenti:
- Il primo alleato per contrastare la ritenzione idrica è lo sport. Attività come il nuoto o le passeggiate a passo sostenuto, ad esempio, permettono di rinforzare la microcircolazione e velocizzare il processo di smaltimento dei liquidi. Altri sport, come la pallavolo o la corsa, sono invece controindicati proprio perché prevedono un frequente e pesante impatto con il terreno che favorisce il mantenimento di questo genere di accumuli.
- Un secondo aspetto fondamentale da considerare è l’alimentazione. Per contrastare la ritenzione è consigliato evitare cibi troppo salati come salumi, formaggi stagionati, pesce affumicato o frutta secca tostata e salata. Al contrario, è importante aumentare il consumo di frutta, verdura, fibre e cereali integrali, in quanto favoriscono la motilità intestinale e diminuiscono il rischio di stitichezza. Per eliminare i liquidi in eccesso possono essere d’aiuto tutti quei prodotti diuretici che aumentano il drenaggio dei liquidi corporei, come l’uva ursina, l’ippocastano o il tarassaco. Per migliorare il circolo e ristrutturare le pareti dei vasi, limitando quindi il gonfiore, si può ricorrere ad alcuni rimedi naturali come la vite, il mirtillo o il carciofo, che stimolano anche il recupero dei fluidi giù accumulati dei tessuti attivando il sistema linfatico.
- Un accorgimento bonus, infine, è l’abitudine a una corretta idratazione quotidiana. Bere almeno un paio di litri di acqua al giorno, soprattutto oligominerale o minimamente mineralizzata, permette di prevenire e combattere la ritenzione idrica, diluendo la quantità di sale nell’organismo e favorendo il mantenimento di una buona fluidità del sangue.