21 giugno 2023
La congestione è un disturbo di ordine gastrointestinale che si verifica con maggiore frequenza in estate.
Bere una bibita ghiacciata quando si è molto accaldati, esporsi ad un colpo d’aria fredda o fare un bagno subito dopo un pasto sono tutti invitanti rimedi al grande caldo che caratterizza queste giornate, ma portano tutti ad una reazione di difesa da parte dell’organismo, nota come congestione digestiva.
Cos’è la congestione digestiva e cosa succede all’organismo?
La congestione è un disturbo dell’apparato gastrointestinale dovuto, nella maggior parte dei casi, ad uno sbalzo termico durante la digestione concentrato nella zona dello stomaco e dell’addome. Il risultato è un blocco del processo digestivo che si verifica durante o dopo un pasto, quando il sangue si concentra nella zona dello stomaco.
Dall’ingestione del cibo, il processo di digestione inizia nei successivi 20/30 minuti e può durare fino a diverse ore a seconda della quantità e del tipo di alimenti consumati. Un cambio di temperatura causato dall’ingestione di bevande ghiacciate o dall’esposizione ad ambienti più freddi fa scattare una reazione di difesa da parte dell’organismo. Il cervello cercherà infatti di dirottare il sangue verso di sé per mantenere la temperatura basale, causando in un primo momento una vasocostrizione che determina una diminuzione dell’afflusso di sangue all'apparato gastrointestinale durante la digestione, e in un secondo momento uno squilibrio circolatorio.
La situazioni che possono predisporre l’organismo ad una congestione
La causa principale della congestione digestiva è un repentino e intenso shock termico che determina uno squilibrio nella circolazione sanguigna.
In generale, i comportamenti che possono predisporre maggiormente l’organismo ad una congestione sono:
- Bere una bevanda fredda troppo velocemente, soprattutto quando il corpo è accaldato e dopo un pasto abbondante o particolarmente ricco di grassi;
- Immergersi in acque molto fredde quando l’organismo è surriscaldato e in fase di digestione;
- Entrare in locali con aria condizionata particolarmente intensa, quando la temperatura esterna è molto calda;
- Esporsi ad una corrente di aria fredda o non coprirsi abbastanza in situazioni ventose;
- Svolgere uno sforzo fisico elevato subito dopo un pasto abbondante.
Riconoscere una congestione: i sintomi
Una congestione si riconosce generalmente da sintomi di malessere generalizzato ai quali si associano progressivamente altri sintomi abbastanza chiari e visibili: brividi, pelle d’oca, pallore, sudorazione fredda e profusa, mal di testa e spossatezza. In un secondo momento si possono manifestare dolori addominali, con crampi alla bocca dello stomaco, nausea e vomito.
Altri sintomi che possono segnalare il verificarsi di una congestione digestiva comprendono annebbiamento della vista, capogiri e stato confusionale, arrivando fino a situazioni di abbassamento della pressione arteriosa che può provocare un senso di svenimento con conseguente perdita di coscienza.
Normalmente, i sintomi della congestione si presentano in maniera graduale. Sono rari i casi di congestione fulminea, che si presentano soprattutto in casi di shock termici particolarmente intensi.
I nostri suggerimenti per contrastare tempestivamente una congestione
Nella maggior parte dei casi, la congestione è transitoria e gestibile con semplici rimedi.
Al primo segnale di malessere, è fondamentale sospendere qualsiasi attività e distendersi con le gambe leggermente sollevate rispetto alla testa, in un luogo ben ventilato e asciutto. È consigliato tenere al caldo la zona addominale, appoggiando le mani all’altezza dello stomaco e massaggiandolo per aiutare a ripristinare il processo digestivo. Quando le condizioni sembrano migliorare, può essere d’aiuto ingerire una bevanda tiepida a piccoli sorsi. Trascorsa un’ora, è possibile che persistano manifestazioni residue come senso di stordimento e stanchezza. In questo caso, si consiglia sempre di riposare, non mangiare finché non tornerà l’appetito e continuare a bere poco e lentamente.
È importante prestare attenzione ad alcune circostanze particolari. Se la sintomatologia è più severa, se ad esempio la persona colpita da congestione perde i sensi o incorre in uno scompenso cardiaco, è importante consultare tempestivamente un medico o recarsi al pronto soccorso il prima possibile!
Ma quando si può entrare in acqua dopo aver mangiato, quindi?
Il tempo di attesa prima di poter fare il bagno dipende strettamente da cosa si mangia e dalle caratteristiche del singolo organismo.
In generale, si può dire che se si è consumato un pasto abbondante, ricco di grassi difficili da digerire, è meglio aspettare 2 o 3 ore prima di immergersi in acqua. Se, invece, il pasto è composto da cibi più leggeri, il tempo di attesa si riduce drasticamente.
Un consiglio utile è quello di ascoltare il proprio corpo e saper valutare la condizione fisica del momento. Se ci si sente appesantiti, è meglio aspettare ancora e, in ogni caso, non allontanarsi troppo dalla riva o dal bordo. Un ulteriore trucco è quello di entrare in acqua gradualmente, bagnandosi prima polsi e tempie per abituare il corpo alla temperatura dell’acqua ed evitare lo shock termico.