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Emergenza nuovo Coronavirus: cosa dobbiamo sapere e come possiamo difenderci.

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Approfondimento di SFERA

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26 febbraio 2020

Nella giornata di 8 marzo sono stati emanati nuovi provvedimenti straordinari per contrastare l’emergenza Coronavirus nel nostro paese. Per fare il punto della situazione e aiutare a fare chiarezza su quanto sta accadendo in queste concitate ore, con questo approfondimento ci proponiamo di dare risposta alle più comuni domande sul virus e sulle pratiche e i comportamenti utili a ridurre al minimo i rischi di contagio.

Conoscere il virus: le risposte alle domande comuni.

Che cos’è il nuovo Coronavirus?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus identificati per la prima volta a metà degli anni ‘60. Questi virus sono noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore ad altre più gravi, e per colpire in particolare gli apparati respiratori e gastrointestinali.

Fino a qualche settimana fa, i coronavirus conosciuti erano 6. Quello comparso di recente è il settimo, una variante nuova di questa famiglia. Un pool di scienziati appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo lo ha identificato come “Sindrome acuta respiratoria severa coronavirus 2” (SARS-CoV-2), un derivato del coronavirus che provocò la prima SARS, quella del 2003, anch’essa originatasi nell’Estremo Oriente.

Perché è comparso?

La comparsa di nuovi virus patogeni è un fenomeno ampiamente conosciuto. Che però ha forme e tempi sempre diversi, motivo per cui, quando ciò accade, serve tempo per capirne il perché. Il nuovo Coronavirus appartiene alla famiglia di virus della SARS ma è diverso, e la comunità scientifica è al lavoro per identificare la fonte dell’infezione. Ad oggi sappiamo che il virus è comparso per la prima volta a Wuhan, una città di 11 milioni di abitanti della Cina centrale.

Quali sono i sintomi di una persona infetta da nuovo Coronavirus?

I sintomi del nuovo Coronavirus non sono diversi da quelli di altre malattie respiratorie: quelli lievi includono raffreddore, mal di gola, tosse e febbre; quelli più severi polmonite e difficoltà respiratorie.

Il nuovo Coronavirus può portare alla morte?

Solo in casi rari il nuovo Coronavirus può essere fatale. Le persone più a rischio sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache. Definire una percentuale di rischio di morte è però al momento impossibile. I primi studi effettuati riferiscono di una mortalità generale di poco superiore al 2.3 per cento, molto più bassa della prima SARS, ma come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità le stime del tasso di mortalità di una malattia sono sempre imprecise quando l’epidemia è in corso.

Come si trasmette il nuovo Coronavirus?

I coronavirus si possono trasmettere da persona a persona, in seguito a contatti stretti, in famiglia, tra amici, negli ambienti di lavoro e in luoghi molto affollati. Il primo veicolo di contagio sembrano essere gocce di saliva e di muco da persone infette.

La situazione in Emilia-Romagna

 Quanto è diffuso il virus nella nostra regione?

Gli individui affetti nella nostra regione sono più di 1100. A causa della maggiore diffusione del virus, alcune province sono state incluse nella cosiddetta "zona rossa", sottoposta a misure particolarmente restrittive che saranno in vigore, salvo rinnovi, fino al prossimo 3 aprile. Sono quelle di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini. Per le altre province valgono le misure contenitive in vigore su tutto il territorio nazionale.

Quali misure si applicano alle province della "zona rossa"?

Limitazioni alla circolazione delle persone

Sia in entrata che in uscita dai territori, nonché all'interno degli stessi, alle persone si chiede di spostarsi solo per:

- esigenze lavorative;
- situazioni di necessità;
- motivi di salute.

È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Chi si sposta per una di queste ragioni dovrà attestarne il motivo attraverso un'autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia.

Salute e rispetto della quarantena

Chi accusa sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi è fortemente invitato a restare in casa, limitare al massimo i contatti sociali e contattare il proprio medico curante. Per le persone sottoposte alla misura della quarantena o risultati positivi al virus, è fatto divieto assoluto di uscire dalla propria abitazione o domicilio.

Per tutte le limitazioni alle attività economiche, sociali e culturali, vi rimandiamo alla pagina dedicata della Regione Emilia-Romagna, che viene costantemente aggiornata con i provvedimenti emanati dalle varie autorità territoriali.


Prevenire il contagio: il Decalogo del Ministero della Salute.

Queste sono le 10 regole emanate dalla Task Force dell’Istituto Superiore di Sanità sulla base delle evidenze raccolte dalle principali autorità sanitarie italiane e internazionali.

  1. Lavarsi spesso le mani
    Lavarsi le mani per almeno 20 secondi con acqua e sapone, o in alternativa usando un disinfettante per mani a base di alcol al 60%, elimina il virus.
  2. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
    Mantenere almeno un metro di distanza dalle altre persone riduce il rischio di entrare in contatto con le goccioline di saliva che trasmettono il virus.

  3. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
    Le mani possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus. Se non sono ben lavate, evitiamo quindi di toccarci occhi, naso e bocca, punti attraverso i quali il virus può entrare nel nostro corpo.

  4. Coprirsi bocca e naso in caso di tosse o starnuto
    Se si ha un’infezione respiratoria acuta bisogna evitare i contatti ravvicinati con le altre persone. È opportuno indossare una mascherina, lavarsi spesso le mani, tossire all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso. È importante non tossirsi o starnutire in mano, per non contaminare oggetti o persone con cui si viene in contatto.

  5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici se non sono prescritti dal medico
    Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2). Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.

  6. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
    I disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, alcol al 75% possono uccidere il virus.

  7. Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si assistono persone malate
    La mascherina deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene quali il lavaggio accurato delle mani per almeno 20 secondi.

  8. I prodotti Made in China e i pacchi provenienti dalla Cina non sono pericolosi
    Il nuovo Coronavirus non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che gli oggetti, prodotti sia in Cina che altrove, possano trasmettere il virus.

  9. Cani e gatti non diffondono il virus
    Al momento non ci sono prove che gli animali da compagnia possano essere infettati dal virus. Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo averli toccati.

  10. Contattare il numero verde 1500 in caso di febbre o tosse o di rientro da un viaggio in Cina nelle ultime due settimane
    Il periodo di incubazione del nuovo Coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Le persone che sono tornate da un viaggio in Cina da meno di 14 giorni, o sono state a contatto con persone tornate dalla Cina da meno di 14 giorni, e accusano febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari o stanchezza devono chiamare il numero verde 1500 del Ministero della Salute per avere informazioni su cosa fare. Devono inoltre indossare una mascherina, usare fazzoletti usa e getta e lavarsi bene le mani.

 

Lo staff di SFERA Farmacie

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